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Su “Il sole 24 ore” di Mercoledì 14 giugno 2023 troviamo un articolo a firma Carmine Fotina dal titolo: “Il flop coesione Regioni più lontane dalle medie europee”. In pratica si tratta di una analisi sul report Istat sulla graduatoria delle regioni italiane nel ranking europeo per Pil pro capite in PPA. Nella tabella qui sotto (tratta dallo stesso articolo) si possono vedere anche le posizioni 2021 e differenza posizioni sul ciclo 2000-2006.
Riportiamo un breve stralcio dell’articolo che ci sembra gettare luce su una classe politica regionale parecchio incline a immotivate auto-celebrazioni.
«Se le regioni “periferiche” sono rimaste tali, quelle “centrali” in
termini di reddito si sono progressivamente allontanate dal
“centro” europeo, con tassi di crescita medi annui tra i più
bassi, così da non rappresentare più un traino per il resto dell’Italia ma anche non mostrandosi in grado di agganciare le aree locomotiva della Ue. Riassumendo, mentre nel 2000-2006 erano cinque le regioni italiane collocate tra le prime 25 di quella che è oggi l’Ue-27 (Province autonome di Bolzano e Trento, Valle d’Aosta, Lombardia e Lazio), nel 2021 è rimasta solo Bolzano. Al contrario nessuna regione era tra le ultime 50, mentre ora ce ne sono quattro: Puglia, Campania, Sicilia e Calabria. Il peggioramento nel ranking è evidente e riguarda anche il Centro-Nord: l’Umbria ha perso 60 posizioni; mentre Lazio, Piemonte, Liguria, Toscana e Molise oltre 40.»
Per la precisione -48. Forse sull’eccellenza Toscana c’è qualcosa da ripensare radicalmente?