INTERROGAZIONE MARTEDÌ 28 MARZO 2023
Crediamo che ogni empolese abbia gioito il 25 febbraio, quando la biblioteca, restaurata, ha finalmente riaperto i battenti. La biblioteca a Empoli è infatti sempre stata un punto di riferimento per studenti e studentesse, ma non solo, come giustamente sottolineato dagli interventi durante l’inaugurazione: la biblioteca è Cultura ma è anche inclusione, è frequentazione e non utenza, è accesso a strumenti di sapere e conoscenza che contribuiscono a combattere le disuguaglianze. Per questo non osiamo immaginare la delusione degli stessi entusiasti quando nei giorni successivi hanno scoperto che i posti disponibili per lo studio, la ricerca, la consultazione, invece che aumentare, erano diminuiti, che le sale frequentate nell’attesa dell’imponente e costoso restauro, adesso sono chiuse, che l’accesso ai libri è ridotto.
E così chi ha la fortuna di trovare posto nella nuova sala restaurata e magari ha bisogno di testi da consultare, vede il personale aprire e chiudere porte per procurare libri situati in luoghi preclusi.
Dalla risposta dell’amministrazione comunale al comunicato di Potere al Popolo si evince che ci saranno lavori per migliorare la parte “vecchia”, quella utilizzata nell’attesa, su impianto antincendio e di climatizzazione. Sicuramente la parte ragazzi sarà poi trasferita e ampliata in maniera consistente, ma intanto la brutta sorpresa, il disagio, il disservizio, nel silenzio di una comunicazione ufficiale, restano.
Ed è per questo che Martedì 28 Marzo abbiamo presentato una interrogazione, per capire, per far sapere ai cittadini ciò che non è stato detto, per avere informazioni sui tempi, sui lavori necessari, per sapere se sono state previste soluzioni capaci di migliorare il servizio durante i lavori.
Certo, non abbiamo dubbi che sia sempre stata garantita la sicurezza, ma quelle porte chiuse a chiave e interdette ai frequentatori e non ai lavoratori, chiedono chiarezza.
Immaginiamo che la nuova apertura abbia consentito di svolgere i lavori nella restante parte senza chiudere mai il servizio del tutto, ma perché non dirlo?
La cittadinanza che ha aspettato una decina di anni il restauro della biblioteca, adattandosi nell’attesa e apprezzando comunque il lavoro egregio di chi ci lavora, avrebbe capito. Quando si comunica omettendo le notizie scomode si fa propaganda, ma soprattutto si incrina il rapporto di fiducia dei cittadini nelle istituzioni
Foto dal web.